Published on agosto 4th, 2014 | by uildmobility
0Visita commissione medica speciale, appello alle istituzioni!
Troppo spesso è difficile ottenerla a causa di parametri troppo soggettivi,stiamo commentando la procedura per ottenere la patente specale.
Di Michele Adamo*
Tra le tante problematiche burocratiche che le persone con disabilità devono affrontare, c’è anche quella del rinnovo o del conseguimento della patente. Nello specifico, oggi affrontiamo il problema della visita davanti alla commissione medica speciale.
Quando si deve prendere la patente speciale, viene richiesto dalla Motorizzazione Civile un certificato redatto da una commissione medica speciale, in cui siano prescritti gli ausili specifici necessari alla guida per ogni conducente con disabilità.
Fin qui niente di strano. I problemi iniziano nel momento della visita, dove le varie prove vengono eseguite con parametri soggettivi da parte dei medici e tendezialmente con lo spirito da parte di queste di togliere la patente in caso di dubbio, non sforzandosi di approcciare la questione con una mentalità totalmente opposta, ovvero quella di mantenere la patente all’esaminato e di trovare l’ausilio idoneo. C’è la percezione che le commissioni mediche non siano all’altezza, sia come preparazione sugli sviluppi tecnologici nel campo degli ausili per la guida, sia nella conoscenza delle varie disabilità. Le visite si trasformano in catene di montaggio dove il fine ultimo di queste è principalmente quello di snellire le liste di attesa non prestando la dovuta attenzione sui risvolti sociali che può avere per una persona disabile il non ottenere la patente. Per risvolti sociali ci riferiamo all’emarginazione sociale che questa azione porterà, perché è sotto gli occhi di tutti l’inaccessibilità dei servizi pubblici delle nostre città, basti vedere la metro di Roma, dovrebbe essere accessibile invece è Off limits per i disabili motori.
Viene spontaneo chiedersi: perché le Asl non preparano con corsi di formazione le commissioni in maniera idonea, specializzandole e sollevandole dall’onere di esaminare anche persone con altre problematiche, vedi per esempio le visite per gli ulta ottantenni? In questo modo, la visita per il conseguimento della patente speciale tornerebbe ad essere una procedura più “democratica” e, di conseguenza, verrebbero ridotti di molto i ricorsi da parte di tutte quelle persone che oggi si sentono penalizzate in seguito a un giudizio negativo, oltre e non ultimo solleverebbe di molto il carico che come al solito le famiglie si devono sobbarcare.
*Referente UILDMobility
Uildm Lazio Onlus